domenica 26 febbraio 2012

Riceviamo da anonimo e pubblichiamo

Riccione Motel 90






E' uno di quei tramonti d'estate rosso fuoco, sono su quest'autostrada da non so quanto tempo, con la lamiera dell'auto rovente nonostante l'aria condizionata al massimo.

Provengo da uno di quegli ammassi di appartamenti identificati con il nome della città a cui ci si aggiunge un numero per diversificarli ad uso e consumo delle mappe stradali un tempo e dei navigatori gps ora; di cui immobiliaristi senza scrupoli con il benevolo apporto di assessori corruttibili, decantano improbabili vantaggi abitativi e sociali solo per aver aggiunto un paio di alberi qua e là, in un degrado civile preoccupante tanto che la socialità viene spesa in tristi propaggini cementizie che chiamano centri commerciali con tanto di multisala di plastica annessa il tutto ovviamente fornito di parcheggio per la
necessaria auto.

Ho voglia di fermarmi, farmi una doccia e dormire per la notte per riprendere il mio viaggio verso sud la mattina presto con il fresco. Sono attratto alla mia destra da un costruzione imponente che svetta
in aria, non so bene cosa sia, ma l'aspetto inquietante spinge la mia mano a mettere la freccia verso destra e ad infilare l'uscita autostradale. Poco male, penso, per dormire qualche ora un posto vale l'altro.

Subito all'uscita trovo davanti a me una collinetta con sopra quello che deve essere un parco di divertimenti ed in effetti il grande cartello che pubblicizza con un finezza degna dei migliori spot falsi-irriverenti lo "Strizzacool" quello che dovrebbe essere un nuova attrattiva degna del miglior lassativo chimico in commercio.

Beh, penso, lungimirante chi l'ha costruito: è all'uscita dell'autostrada per cui per i turisti mordi e fuggi è l'ottimale. Mi chiedo qual vantaggio reale porti alla cittadina che ha permesso quello spreco inusuale di
territorio, ma so che sono domande inutili per menti troppo fini per comprendere cos'è la pianificazione. Sarà stato l'ennesimo spot elettorale di qualche sindaco ora asceso a stipendi ben più corposi.

Volto a sinistra verso quello che un cartello mi indica centro e mi meraviglio come 8 ore di viaggio non mi abbiano spostato di un cm almeno ad ammirare il paesaggio circostante.

Quattro rotonde in rapida successione, cosicchè lo stomaco è sempre sottoposto a forza centrifuga. A destra il solito centro commerciale Iper qualcosa, a sinistra la solita accozzaglia di appartamenti con
il solito parcheggio e i soliti alberelli a fare verde per le pubblicità sui giornali di annunci immobiliari, per le dotazioni minime di verde dei RUE, per la pisciatina dell'animale domestico, per i nomi delle
immobiliari che non si chiamano mai: "putrella selvaggia srl", "cemento grigio snc", "mattone fallimentare sas", ma "giardino dei ciliegi", "bosco dei pini", "valle delle ginestre" tutta roba rigorosamente cementificata.

Nonostante la triste familiarità del paesaggio, la mia attenzione è attirata dai cassonetti dell'immondizia e da uno strano accessorio che sembra più la leva di una slot machine che un'apertura per inserirci immondizia. Ed in effetti osservando bene, proprio come una slot machine non porta fortuna a tutti, ne è testimone il sacchettino di immondizia incastrato per metà mentre tutto il cassonetto è abbellito da tanti
sacchetti di altrettanta immondizia sparsi un pò in tutta l'area del cassonetto fino a trasformarlo in una specie di albero natalizio del rifiuto, prova evidente che solo pochissimi fortunati riescono
ad ottenere il premio di riuscire ad infilarlo nella fessura. Mah !!

La quarta rotonda mi invita a prendere la direzione che comunque devo tenere: sud. Quindi procedo in una trafficatissima strada che nonostante il periodo e l'ora non ha niente da invidiare alle tangeziali da cui provengo nell'ora di punta e che tutti conoscono perchè ipercitate nelle varie onde verdi quotidiane.

Il traffico mi spinge a decidere di fermarmi al primo intarsio che sembra offrire un posto da dormire e uno spazio per parcheggiare la macchina. Lo trovo dopo poco sulla mia dx, il traffico sulla strada appare incessante ed asfittico come lo sa essere quello esasperatamente lento, confido in una buona climatizzazione con buoni filtri e ottimi vetri antirumore della stanza.

Entro nell'albergo e la ragazza dietro al banco mi accoglie con un sorriso che mi fa capire di essere in un posto abituato ad accogliere turisti. Sbrigo le formalità, mi viene assegnata la stanza e giusto per non fare lo scontroso chiedo lumi sulla torre che ho visto all'uscita dell'autostrada. E' la canna fumaria del nuovo inceneritore, che la nouvelle vogue del politicamente corretto chiama termovalorizzatore. Rimango meravigliato, dalla cartina sul navigatore il mare non mi sembrava distante e avendo letto da qualche parte che dove mi trovavo era una località balneare che ci faceva un inceneritore come foto di benvenuto? Mah

Salgo in camera, faccio la mia doccia e rimango steso sul letto indeciso su come passare lo scampolo di sera prima di addormentarmi. Mah visto che la ragazza è così carina mi farò consigliare da lei..
Scendo e chiedo lumi su come passare la serata senza troppi impicci. La ragazza è prodiga di particolari ed inizia.

Vede il traffico incessante qui davanti è provocato dal fatto che questa è l'unica via di attraversamento al di fuori dell'autostrada di questa zona, è una statale ma qualsiasi mente sana non la classificherebbe valida nemmeno per la viabilità interna di un condominio.

Mi spiega che il traffico è peggiorato negli anni, prima quando è stato chiuso il lungomare per allargare un pò una passeggiata che già esisteva ma sopratutto per far pasteggiare i clienti dei pochi alberghi che insistevano sulla strada, nei solarium all'aperto liberi dal traffico delle eventuali auto. Ho l'impressione che anche qui il beneficio di pochi venga spacciato per irrinunciabile riqualificazione della città.

Poi è stata chiusa la parallela interna solo perchè per due ore di pochi giorni all'anno incrociava con la passeggiata di un noto viale un tempo sede di prestigiose boutique ed ora occupato da catene di basso profilo di quelle che si trovano benissimo e spessissimo nei centri commerciali. Sembra che gli stessi pochi alberghi ne avessero bisogno per portare le loro reception, un tempo disposte sul lungomare, sul viale interno. Aggiunge che però potrei cercare di raggiungere con l'auto la zona ma il parcheggio mi costerebbe 2 euro all'ora, insomma per una pizza ed una passeggiata con il parcheggio mi raddoppierebbe la spesa. Mi indica anche la possibilità di prendere una bici del bike sharing, ma dovrei tornare all'autostrada nel parcheggio adiacente, prendere una VipCar sempre se è disponibile, farmi portare davanti al palazzo del turismo, nel palazzo rivolgermi all'ufficio preposto per farmi dare una chiavetta, verificare se nel piazzale ne sono rimaste (ce ne sono ben 12) e tornare prima dell'una per restituire la chiavetta sempre che trovo una VipCar disponibile a riportarmi indietro, altrimenti devo trovarmi un taxi.

Vabbè, gli dico, sono disponibile all'insicurezza se però c'è qualcosa che vale la pena visitare. La ragazza che noto solo ora, indossa una maglietta bianca con inciso uno smile sorridente contorniato da una scritta "c'è chi dice no" e "no trc" mi dice che c'è un palazzone dei congressi costato (parole sue) un puttanaio, spento ed inutile ma portatore di molti debiti per le generazioni future, un viale un tempo mitico ora una specie di percorso di guerra per l'irregolarità del marciapiede dovute alle radici degli alberi, un lungomare di materiali cinesi vanto dell'amministrazione che in alcuni giorni fa godere l'olfatto di odori di fogna dovuti all'abbondante cacca calante dal paesone a nord che nel 2012 ancora non è riuscito a dotarsi di fogne sdoppiate ed è costretto ai primi accenni di pioggia ad aprire le cloache a mare, ma ovviamente s'è dotato di un buon doppione del fantomatico palacongressi. I debiti si fanno in compagnia, sopratutto quando le risorse sono scarse.

Mi viene in mente che non è molto che è piovuto in zona, non so se la ragazza ha calcato la mano per farmi rimanere a mangiare lì, ma opto per questa scelta, d'altronde non spendo molto tempo qui. Mangio, dormo e la mattina di buon'ora ho fatto colazione e sono pronto a riprendere la mia strada. Il traffico qui davanti è sempre incessante, per cui in attesa che si liberi la strada per immettermi il mio sguardo si sofferma sull'insegna del Motel Riccione90. C'è la scritta con i font (caratteri) che andavano di moda nel ventennio, sotto una strada stilizzata che punta verso colline sullo sfondo.

Mi viene alla mente che quelle colline si potrebbero riferire ad uno spot pubblicitario che vedeva come protagonista uno degli attori hollywoodiani fra i miei preferiti, protagonista di mitiche pellicole quali "il Laureato" e "Un uomo da marciapiede". Nello spot in mezzo ad invitanti verdi colline, declamando in improbabile italiano versi di uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi pubblicizzava un'intera regione. A dire della stampa specializzata la cosa ha funzionato.

Nel mentre s'è fatto uno spazio sulla strada per inserirmi, addio Motel Riccione90, per una notte vai bene, da viverti per più tempo decisamente NO. Mai insegna fu più adeguata !!

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