La scena: Riccione, inizio giugno, zona sportiva. Due eventi in contemporanea al Playhall e allo stadio del nuoto. migliaia di presenze.
Strade bloccate, parcheggi congestionati e soprattutto in numero insufficiente, lavori non completati, desolazione, caos, disorientamento. La città di Riccione richiama gente per eventi sportivi, un ottimo veicolo promozionale e linfa vitale per un indotto turistico che segna il passo per la crisi e per la fine del ciclo di vita di un prodotto turistiche che necessiterebbe notevoli revisioni.
Bene, fin qui tutto bene. Ma spesso ci si dimentica che la gente richiamata ha bisogno di servizi all'altezza della situazione. Parcheggi fruibili, piste ciclabili organizzate coerentemente a collegare l'intera città, servizi igienici all'altezza, infrastrutture senza barriere architettoniche, lavori eseguiti a regola d'arte. Insomma una IMMAGINE all'altezza di quello che Riccione vorrebbe apparire.
Anche la desolazione non passa inosservata: aiuole brulle, piantumazione scarsa, rifiniture inesistenti, ritardi inaccettabili nell'esecuzione di lavori che sono in sospeso da mesi e mesi. Tutto ciò non giova affatto all'immagine di una città turistica che nostra i segni del tempo e si ripiega sempre e solamente sui fasti di un'epoca passata e che mai più tornerà.
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