giovedì 14 giugno 2012

Offro io, ma paghi tu

Sembra una gag, ma in verità non é altro che la sensazione che ti rimane quando assisti a tali scene.
La scena: Riccione, inizio giugno, zona sportiva. Due eventi in contemporanea al Playhall e allo stadio del nuoto. migliaia di presenze.
Strade bloccate, parcheggi congestionati e soprattutto in numero insufficiente, lavori non completati, desolazione, caos, disorientamento. La città di Riccione richiama gente per eventi sportivi, un ottimo veicolo promozionale e linfa vitale per un indotto turistico che segna il passo per la crisi e per la fine del ciclo di vita di un prodotto turistiche che necessiterebbe notevoli revisioni.
Bene, fin qui tutto bene. Ma spesso ci si dimentica che la gente richiamata ha bisogno di servizi all'altezza della situazione. Parcheggi fruibili, piste ciclabili organizzate coerentemente a collegare l'intera città, servizi igienici all'altezza, infrastrutture senza barriere architettoniche, lavori eseguiti a regola d'arte. Insomma una IMMAGINE all'altezza di quello che Riccione vorrebbe apparire.




Ma ecco che la realtà si rivela nella sua tristezza. I parcheggi non bastano e la gente é obbligata, si obbligata a parcheggiare in zone non adibite a tale scopo. E quindi ecco che gli automobilisti, i clienti di questa città organizzatrice di eventi, prima invitati e attratti dalle promesse di una bella settimana a Riccione, vedersi mazziati dai vigili urbani che non perdono l'occasione per multare coloro che non sono riusciti ad accaparrarsi un parcheggio "ufficiale".
Anche la desolazione non passa inosservata: aiuole brulle, piantumazione scarsa, rifiniture inesistenti, ritardi inaccettabili nell'esecuzione di lavori che sono in sospeso da mesi e mesi. Tutto ciò non giova affatto all'immagine di una città turistica che nostra i segni del tempo e si ripiega sempre e solamente sui fasti di un'epoca passata e che mai più tornerà.

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